venerdì 31 marzo 2017

Nozioni merceologiche:Il cotone seconda parte a cura di Simona Muttini

Nozioni merceologiche:Il cotone seconda parte a cura di Simona Muttini


Buongiorno da Elisa!
eccoci ritrovati nel nostro spazio dedicato al cucito! 
Questa settimana ho aperto le iscrizioni al nostro contest primaverile dove le partecipanti del gruppo " cartamodelli cucire&creare amiche di ago&filo" grazie al tutorial eseguito qualche tempo fa dalla nostra Diana Sciortino, dovranno realizzare secondo la loro fantasia una versione tutta originale dell'abitino proposto nel tutorial!
Sono curiosa di vedere come se la caveranno le nostre creative che sicuramente sapranno stupirci!
Oggi invece sempre la nostra Simona Muttini ci regalerà ancora perle di merceologia tessile! ho visto che l'articolo sulle armature è stato molto apprezzato e direi giustamente visto che conoscere queste cose per chi confeziona è importantissimo!
Per cui oggi vi proponiamo la seconda parte del piccolo trattato merceologico di Simona!

vi suggerisco di leggere la prima parte del trattato di merceologia di Simona
 qui trovi la prima parte:il cotone
Varie tipologie di Cotone
Abbiamo affrontato la storia del cotone capendo la sua identità e cogliendo la sua importanza nei tessuti che usiamo tutti i giorni, per questo ne esistono moltissime varianti adatte per (quasi) tutti gli usi. Considerando che il cotone, insieme al lino e alla lana, è il tessuto più antico al mondo, risulta facile pensare a quanto diverse possano essere le sue applicazioni, a causa anche della sua estrema versatilità.



Il cotone viene coltivato in molti paesi (più di settanta) in Asia, Africa e America, particolarmente pregiato quello egiziano e quello peruviano. Viene importato in Italia in fiocco, filato, tinto, trasformato in loco o riesportato ritorto è adatto principalmente per la biancheria da tavola, come tovaglie o strofinacci da cucina. l filato di cotone viene ottenuto con la filatura di fibre ricavate dalla peluria che ricopre i semi di una pianta del genere Gossypium



 Da come suggerisce il nome è un proprio e vero velo, solitamente composto da cotone 100% si può trovare anche misto a Seta e Lino, si presenta al tatto morbido e fresco è un tessuto adatto per creare  camicie leggerissime, intimo freschissimo e sciarpe così morbide da formare una nuvola voluminosa attorno al collo. Sono ideali per il periodo primaverile, la più bella è con stampe floreali dai colori tenui.


Rasatello di cotone è un tessuto ad armatura raso con alta lucidità. Questo materiale è particolarmente preferito per la confezione della biancheria da letto di lusso. È l’unico tessuto in cotone che possa figurare elegante, lo troverete facilmente anche con stampe multi colori in qualsiasi tono lo vogliate, se stretch si adatta a comodi tubini estivi, da indossare per fare una passeggiata serale o cenare in riva al mare


 Si ottiene con una armatura a saia, che crea una diagonale. Quella della gabardina è molto inclinata,il risultato è un tessuto con dominante d'ordito, molto chiuso e compatto ma adattabile, con superficie rasata, segnata da costine ben inclinate, più evidenti sul diritto. La rigatura sottile e inclinata, l'aspetto ben finito e un po' lucido, la mano fine e asciutta, ne fanno un tessuto elegante, adatto a tagli di sartoria, solitamente si realizza in lana, cotone e fibre miste.
Adatto all'abbigliamento, sia maschile sia femminile, è un tessuto solitamente molto elegante  si utilizza per pantaloni, abiti, gonne, giacche e soprattutto per gli impermeabili. A secondo del materiale usato e al peso del filato produce capi adatti al periodo estivo o invernale.



Sul finire del XIX secolo il "jersey" era usato dai pescatori dell'isola inglese di Jersey, l’isola più grande e famosa del Canale della Manica, che appartiene alla corona inglese. Ritenuto inadatto alla sartoria, divenne di moda quando, nel 1916, la stilista Coco Chanel lo impiegò per le sue creazioni. Coco Chanel acquistò dall'industriale tessile Jean Rodier una partita di jersey lavorato a macchina col quale iniziò a realizzare i suoi capi. In cotone è un tessuto più o meno elasticizzato da impiegare per la realizzazione di t-shirt o abiti confort.
 Difatti il jersey non è propriamente un tessuto, realizzato cioè a telaio con trama e ordito, ma una stoffa realizzata a maglia, con superficie rasata o a nido d’ape; il nome si riferisce alla gran parte dei prodotti della maglieria industriale. Risulta elastico sia in lunghezza che in larghezza e può essere prodotto con qualsiasi fibra tessile: le più usate sono il cotone, la lana e la viscosa. I tessuti jersey con fili elastan hanno un'elasticità superiore a quelli stretch e sono particolarmente adatti alla confezione di abbigliamento sia femminile sia maschile, e sportivo. 



Il gobelin è un tessuto che cerca di imitare gli arazzi Gobelins Tessuto operato realizzato con un telaio jacquard, dal francese (pronuncia goblin) prende il nome dalla Manifattura dei Gobelins che dal XVII secolo produsse, a Parigi, splendidi arazzi.
I diversi orditi e trame, di colori differenti, combinati con le possibilità del telaio Jacquard producono disegni molto complessi e dettagliati, con possibili effetti in rilievo, e danno corpo ad un tessuto molto appariscente, di consistenza pesante, resistente all'usura.
Il filato utilizzato è in cotone, di dimensioni diverse, molto sottile in ordito, e più robusto in trama,I disegni tradizionali sono fiori, paesaggi, scene storiche o mitologiche, con tipologie legate alla tappezzeria, spesso di gusto retrò e dai colori smorzati. Nuovi soggetti, anche non figurativi, compaiono recentemente per adeguare questo prodotto alle esigenze dell'arredamento moderno.
Destinato solitamente alla tappezzeria copre divani, poltrone, cuscini; seguendo i dettami della moda, recentemente  compare occasionalmente nell'abbigliamento femminile (giacche), più facilmente nella produzione di borse e valigie, può diventare un bellissimo runner da far scorrere sul tavolo della sala che, a seconda della stampa, può abbellire la tavola di Natale o, se la stampa è classica floreale, rimanere per tutta la primavera.


La parola batista è d'origine incerta: secondo alcuni deriverebbe dal nome del primo fabbricatore di questo tessuto, certo Battista (Chambrayl) che sarebbe vissuto a Cambrai nel sec. XIII. Altri credono che il nome di batista sia stato dato a questa tela per analogia con altra tela finissima e candida, proveniente dalle Indie, chiamata bastas.
I centri di maggiore produzione dei tipi più fini sono le Fiandre, il Belgio e la Francia; in Italia si fabbricano specialmente i tipi correnti e ordinari: le più importanti fabbriche sono nei dintorni di Monza (Milano).La batista serve per fazzoletti, per biancheria personale, per lenzuola e per ricami; tinta e stampata, dà luogo a una varietà di tessuti finissimi per vari usi.Il nome di batista è poi stato dato a imitazioni in cotone makò; e oggi batista significa semplicemente una tela molto fitta in ordito e in trama fatta con filati di titolo sottile. Quindi tale tessuto va sempre distinto in batista di lino, di cotone o misto di lino e cotone. sottile ma resistente, in genere bianco o in colori pastello, ma si possono trovare in bellissime stampe colorate.



Da  poco tempo comparso nel settore tendaggi è principalmente usato per le camere dei ragazzi, che preferiscono stampe giganti raffiguranti bandiere ad esempio, o mongolfiere, o paesaggi naturali, il cotone da tenda risulta più coprente è più variopinto della classica tenda in chiffon. Il misto cotone ha un utilizzo molto vario che spazia dalla tappezzeria più semplice, come realizzare un cuscino, a scopi più elaborati come ricoprire una sedia.



Così chiamato perché i filati sono intrecciati in modo tale da ricordare gli alveari il tessuto difatti è a tre dimensioni, in superficie un reticolo in rilievo, in profondità le nicchie dei buchi. Adatto ad asciugamani ,accappatoi per teli da bagno, asciugamani e strofinacci da cucina data la sua assorbenza.


Il cotone provenzale si ispira allo stile provenzale del sud-est della Francia, nazione madre della moda, in cui i campi di lavanda fanno da sfondo e colorano di lilla il paesaggio. 
I principali materiali utilizzati per realizzare veri e originali tessuti provenzali, sono il cotone e lino, solitamente sono in tinte pastello  che si fondono con tonalità candide come la panna, ciò non esclude colori più violacei ma sempre pastello. Questi tessuti possono essere decorate con cuoricini, quadretti, fiorellini, colori allegrie, fantasie energiche, ricami e pizzi di ogni tipo, lavorazioni differenti che riescono a fare risaltare la magia delle fantasie prescelte, Insomma grazie ai tessuti provenzali riuscirete a creare atmosfere magiche e rilassanti.
Sono fatte solitamente con fibre naturali con cui si riescono a realizzare tantissimi articoli tessili, dalle tende alle tovaglie, dai copri divano alla biancheria da letto per la vostra stanza,si adatta perfettamente per il patchwork, per i bordi alti alle tovaglie e per gli abiti dei più piccoli.


Per finire, è importante valorizzare un tessuto di cotone che difficilmente si realizza ancora, il caro e vecchio panno, tessuto a mano dai telai delle nonne, o più probabilmente bisnonne, è molto più pregiato di quanto pensiamo. Chi ha la fortuna di avere lenzuola di panno lo dice: ci si dorme benissimo sia d’estate che d’inverno. Se a casa si trova qualche rotolo di panno, lo si può tagliare e cucire per ridargli una nuova forma, che sia un asciugamano ricamato con le iniziali o una tovaglietta da tè col bordo di fiorellini provenzali. È bene sbizzarrirsi e rischiare di fare qualche errore piuttosto che tenerlo in cantina ad ammuffire e anche se c’è muffa, basta lavarlo e torna come nuovo provare per credere! 


Dopo questa bellissima carrellata di tessuti vi do appuntamento al prossimo post settimana prossima .... una nuova artista con un nuovo tutorial:abitino semplice per bambina.
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un abbraccio a tutti
Elisa Masi


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